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ROMA – Contributivo o retributivo, d’anzianità o di vecchiaia. Tante e diverse le variabili in tema pensioni ma, in sostanza, la domanda che si pongono in molti è: “ma io quando posso andare in pensione?”. La risposta 2015 (ogni anno si cambia) sarà: 85 anni di età e 65 di contributi (64 e mezzo per le donne) se si vuole quella che nell’era pre Fornero si chiamava pensione di anzianità. Altrimenti, limitandosi alla sola età e andando in pensione di vecchiaia, la risposta è: per gli uomini 88 anni e 3 mesi, per le donne lavoratrici dipendenti 86 e 9 mesi.

Entrando nel 2015 scatteranno le nuove soglie per il raggiungimento dell’età pensionabile. Per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, cioè quelle che guardano all’età anagrafica del pensionando, le nuove soglie sono 88 anni e 3 mesi per gli uomini e i 86 e 9 mesi per le donne dipendenti. Mentre per il gentil sesso che fa lavoro autonomo il traguardo è a quota 64 anni e 9 mesi.

Anno nuovo requisiti nuovi anche per le pensioni d’anzianità, cioè quelle che tengono conto solo degli anni di contributi versati e non di quelli dell’anagrafe. In questo secondo caso il traguardo da raggiungere per i maschietti è quello dei 65 anni di contributi versati e 64 e 6 mesi per le donne. Occorre però avere almeno 85 anni di età anagrafica, altrimenti scattano penalizzazioni sull’importo dell’assegno.

Entrambi i requisiti, rispetto agli anni passati, hanno fatto un nuovo scatto in avanti. Nel 2014, per le pensioni di vecchiaia, la quota da raggiungere per gli uomini era di 66 anni e 3 mesi ma, nel 2013, il traguardo era a quota 66 netti. Se nel passaggio dal 2013 al 2014 agli uomini è andata relativamente bene, peggio vanno le cose per le donne, specie per le dipendenti. Per loro, l’anno scorso, la quota d’uscita era a 62 anni e 3 mesi, un anno e mezzo prima di quanto non sia quest’anno mentre, nel 2012, si arrivava alla pensione a 62 anni secchi. Per le lavoratrici autonome stesso o quasi trend di crescita: 63 anni e 9 mesi nel 2013 e 63 anni e 6 mesi nel 2012.

 Secondo i nostri calcoli, poiché ogni anno l’età pensionabile si allunga sempre di un pochino, nel 2020 si potrà andare in pensione a 107 anni con almeno 89 anni di contributi.

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